Spesso puoi capire come sarà un cartone animato ancora prima di iniziare a vederlo. Se si parla di qualcosa di Miyazaki, per esempio, il papà sa già che si godrà le prossime due ore, mentre se il titolo è del tipo "Barbie e le 12 principesse danzanti", beh, è chiaro che sarà dura.
Ogni tanto però capita di pescare dal mucchio qualcosa che non ti aspetti, che non ha avuto molta pubblicità ma che vale ognuna delle 7/800 volte che lo dovrai vedere. "Cappuccetto Rosso e gli Insoliti Sospetti" è uno di questi.
La Polizia ha appena fermato il Lupo che minacciava Rossa. La Nonna era legata nell'armadio ed il taglialegna urlava brandendo un'accetta. Sembra un caso facile, ma l'ispettore non la pensa così e prova a scavare più a fondo.
Quello che viene fuori è una storia che i bambini seguono con piacere perchè divertente, ma che al tempo stesso riesce a coinvolgere anche gli adulti, con un gioco di rimandi, di collegamenti nascosti, di storie che si intrecciano e si sovrappongono. Il disegno "plasticoso" può disorientare all'inizio, ma si adatta bene al modo di raccontare.
Dove stava andando Rossa con il suo cestino?
Cosa fa il Lupo in giro per il bosco travestito?
Perchè il taglialegna si aggira per i boschi urlando e brandendo un'accetta?
Come mai Nonnina ha tre lettere tatuate dietro al collo?
Ma soprattutto, chi è il bandito bonbon?
venerdì 18 luglio 2008
Roossaaa, usaaa il cappucciooo Rossaaa, usa il cappuccio
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