mercoledì 29 agosto 2012

Sull'incapacità dei giornalisti italiani di capire i numeri

Da ieri sera ogni telegiornale o giornale ha il suo articolo sul fatto che, in base a dati del Ministero dei Trasporti, i costi relativi all'utilizzo delle auto sarebbero raddoppiati fra il 1990 ed il 2010, in particolare a causa dei forti aumenti della benzina (qui per esempio l'articolo de La Stampa).
A parte il fatto che non capisco cosa centri un aumento del 2012 in un analisi che arriva al 2010, la cosa interessante è che, a leggere con un minimo di criterio i numeri del Ministero, i costi per gli utenti sono in realtà diminuiti o al massimo aumentati di qualche punto percentuale.
Confrontare due valori assoluti di spesa totale in Italia (47 e 103 milioni di euro) non ha senso, bisogna considerare l'impatto dell'inflazione (che sui vent'anni incide parecchio) e il numero di auto in circolazione (+30%)
Mettendo insieme il tutto si ottiene questa tabella (dati di partenza in milioni, presi dal Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti):

che mostra come il costo annuo per auto sia sceso del 10% nei vent'anni.
Se dal costo totale si toglie la voce interessi in conto capitale (ossia il fatto che spendendo 100 per comprare un auto si rinuncia agli interessi che si otterrebbero da un investimento di pari importo) i numeri cambiano leggermente e si ottiene un aumento del 5%, distante comunque anni luce dal raddoppio di cui parlano tutti i giornali.

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